È il bilancio di un’operazione dalla Guardia di Finanza di Torino che, al termine delle indagini durate alcuni mesi, ha arrestato due torinesi, P.M.G. e F.G., per aver cercato di estorcere oltre 1 milione di euro ad un imprenditore piemontese.
Le indagini, condotte dal personale del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del capoluogo e coordinate dalla Procura della Repubblica torinese sono partite dopo la richiesta di aiuto della vittima che, angosciata dalle pretese avanzate dai suoi aguzzini, ha chiesto aiuto ai finanzieri.
La vicenda è iniziata alcuni mesi fa quando al professionista è stata richiesta la somma di 1,5 milioni di euro in cambio del silenzio circa presunte irregolarità commesse dalla società di quest’ultimo, contenute nel materiale riservato sottratto fraudolentemente dagli stessi arrestati, fino a poco tempo prima collaboratori dell’imprenditore.
Nel corso delle contrattazioni le parti hanno concordato di “chiudere la faccenda” con il versamento di una somma di mezzo milione di euro in rate da 20 mila euro mensili.
Come se non bastasse, oltre alla pretesa economica, la vittima è stata anche costretta a redigere la rimessione della querela presentata precedentemente, al fine di scongiurare conseguenze di natura giudiziaria ai due sodali.
Lo scorso 30 settembre l’epilogo della vicenda: i finanzieri assistono allo scambio della prima rata in uno storico bar del centro città, e, non appena tra la vittima e gli estorsori avviene il passaggio della somma, intervengono e fermano i due estorsori.
Nel corso delle perquisizioni presso le abitazioni di questi ultimi sono state rinvenute e sequestrate 2 pistole automatiche, 3 caricatori e 105 cartucce riconducibili a F.G. che, conservate in un luogo diverso da quello dichiarato.
P.M.G. trentacinquenne e F.G., sessantenne, sono stati condotti presso il carcere Lorusso-Cutugno di Torino a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Le indagini proseguono al fine di identificare eventuali ulteriori sodali.
Fonte: Guardia di Finanza
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