Torino, Coronavirus: la truffa delle 500.000 mascherine

L'identità - Le risorse strumentali

È bastato un sito particolarmente accattivante associato ad un prezzo imbattibile ed in pochi giorni sono piovuti sui suoi conti correnti centinaia di bonifici per decine di migliaia di Euro, ma delle mascherine nessuna traccia. È quanto ha scoperto la Guardia di Finanza di Torino nel corso di un’operazione che ha portato alla denuncia di un imprenditore vercellese, commerciante nel settore del bestiame.

“Mascherine di ogni tipo, FFP1, FFP2, FFP3, chirurgiche, termometri e prodotti igienizzanti in quantitativi ingenti, con la promessa di consegnare il materiale entro 10 giorni; non mancavano neanche le offerte: per ordini di minimo 500.000 pezzi il prezzo scendeva a 0,90 centesimi cadauna. In un attimo oltre 200 farmacisti sono finiti nella trappola dell’imprenditore. I “Baschi Verdi” del Gruppo Pronto Impiego Torino erano però già sulle sue tracce e, supportati dai colleghi del Gruppo di Vercelli e della Compagnia di Caselle Torinese, sono riusciti in pochi giorni a stroncare una truffa da oltre 1 milione di Euro.

Oltre 250 le persone raggirate, tra questi appunto farmacisti, medici, infermieri, associazioni di volontariato e ancora più grave alcuni Enti Locali; tra questi addirittura due comuni uno in Piemonte mentre l’altro in Basilicata. I due comuni, una volta ottenute le mascherine, le avrebbero immediatamente destinate o alla loro protezione personale oppure alla successiva distribuzione ai servizi di assistenza.

Ad ogni reclamo sulla mancata fornitura di mascherine la giustificazione era sempre la stessa “Il cargo all’Aeroporto di Caselle arriverà tra qualche giorno, abbiate pazienza”; nulla è mai arrivato dalla Malesia, paese indicato dall’imprenditore quale luogo di produzione. Stessa “messinscena” anche con i Finanzieri che si erano finti acquirenti. Anzi, proprio di fronte agli inquirenti, si era vantato di essere in procinto di fornire 20.000.000 di mascherine al Governo Svizzero.

Tutto falso! L’unica mascherina presente in azienda il giorno della perquisizione era quella sul volto dell’improvvisato commerciante. Ora il sito è stato sequestrato insieme alle migliaia di file inerenti ai contatti commerciali, e ai conti correnti personali dell’indagato. La Guardia di Finanza di Torino, che ha condotto le indagini coordinate dai magistrati Vincenzo Pacileo e Alessandro Aghemo della Procura della Repubblica di Torino, sta ora acquisendo le numerose querele da parte delle centinaia di persone truffate.

Le indagini sono ancora in corso e dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino si raccomanda di porre la massima attenzione nell’acquisto dei dispositivi di protezione individuale; in questi giorni infatti numerosi sono i siti dedicati al commercio di detti articoli come numerose sono le aziende che hanno rimodulato la loro produzione a tale scopo. Meglio avviare degli acquisti in quantitativi ridotti per assicurarsi della qualità dei prodotti e degli stessi fornitori.

Fonte: Guardia di Finanza

Be the first to comment

Leave a Reply

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*