Alessandria, “Il Ritorno del Ponte”: Presentazione del restauro del dipinto dell’antico Ponte coperto sul Tanaro

Giovedì 30 maggio alle ore 18, alle Sale d’Arte di via Machiavelli 13 ad Alessandria, verrà presentato il restauro del dipinto dell’antico ponte coperto sul Tanaro, opera di un pittore piemontese del XVII secolo (ingresso libero e gratuito).

L’opera, un olio su tela di cm 198 x 290, proveniva dal palazzo Municipale di Alessandria, dono di Giovanni Battista Cortona del 1854, ed era stato posto nella Pinacoteca Comunale dal 1921. All’arrivo nel 2002 nel laboratorio di Nicola Restauri, risultava scarsamente leggibile per la presenza di depositi di sporco compattati e un vistoso ingiallimento delle riverniciature, parzialmente ossidate che mascheravano ritocchi e riprese pittoriche eseguite in modo sommario ad integrazione di larghe cadute ed abrasioni.

Il dipinto mostra una delle più interessanti immagini del ponte coperto sul Tanaro che nei secoli ha rivestito un ruolo di primo piano nel contesto economico e nell’ assetto strategico-difensivo di Alessandria, garantendo i collegamenti con la rete dei percorsi urbani e territoriali ( fonte A.Perin).

Per approfondire:

Già nell’XI secolo in prossimità dell’ansa del fiume Tanaro, area di fronte alla quale si attesta Bergoglio, si suppone già esistesse un “porto traghetto”, un sistema barche e corde che permetteva di attraversare il fiume. Con la fondazione della Città in quel punto venne realizzato il primo ponte in legno, la cui costruzione è documentata l’8 novembre 1168.

Per tutto il Trecento il ponte permane ligneo e nell’ambito del riassetto delle difese voluto dai Visconti vengono costruite le rocchette sulle sponde opposte del Tanaro, le cui torri sono ben visibili nel dipinto seicentesco.

Nel 1450 Francesco Sforza promuove la ricostruzione in pietra. I lavori, svolti tra il 1455 e il 1488, sono affidati agli ingegneri ducali Guiniforte e Pietro Antonio Solari.
Allo scadere del XV secolo risulta innalzata solo una parte delle arcate lapidee, mentre un tronco del ponte rimane ligneo.
Con l’avvento della dominazione spagnola (1535) la struttura assume nuovi significati legati alla difesa. Salvaguardare l’abitato, ma soprattutto il borgo e il ponte, sarà uno dei principali problemi degli ingegneri militari giunti in città. Per tale motivo alla fine degli anni ’70 del XVI svengono completate le arcate in pietra.

Durante il XVII secolo si susseguono le opere di manutenzione e il dipinto del Museo Civico ben illustra il suo aspetto a quell’ epoca: un attraversamento su dieci arcate coperto da una tettoia in legno.

All’inizio del Settecento si trova in cattivo stato di conservazione a seguito di alcuni crolli e si progetta di ricostruirlo.

Durante la guerra di successione austriaca il marchese Ignazio Caraglio a scopo difensivo dispone la demolizione di due arcate (1745-1746), alla metà del secolo il ponte presenta di nuovo una struttura in materiali misti e solo tra il 1774-1778 viene ricostruito su progetto dell’ ingegnere Giovanni Battista Gianotti. In periodo napoleonico si rafforzano i piloni e si predispone un passaggio protetto su indicazione dell’ingegnere militare François Chasseloup-Laubat.

Ulteriormente danneggiata durante le guerre d’Indipendenza la struttura viene rifatta in mattoni tra il 1889 e il 1891.

Dichiarato incompatibile con il nuovo regime idraulico del fiume Tanaro a seguito dell’alluvione del 6 novembre 1994 l’ottocentesco “ponte Cittadella” viene abbattuto nell’agosto del 2009, al suo posto è innalzato il ponte a unica arcata con passerella pedonale progettato dall’ architetto Richard Meier, inaugurato il 23 ottobre 2016 (fonte A.Perin).

Fonte: Comune di Alessandria 

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